COVID-19 e ECONOMIA
24 March, 2020
Il tema ormai ricorrente e che perdura per oltre 10H al giorno sui notiziari canali social e similari è senz'altro il CoronaVirus.
Analizzando i fatti in relazione alla materia economica si evidenzia come l'evento avrà impatto sull' economia e le finanze. La storia insegna e documenta anche eventi molto più gravi come il Crash del 1929 dove anche in queste situazioni la mano degli speculatori è sempre pronta e se non altro è utile che gli investitori e i risparmiatori avere una chiara panoramica anche per la salute del portafoglio. I rischi in merito al Virus su lato salute sono ormai di dominio pubblico, mentre in questa condivisione ci occuperemo delle minacce per il benessere finanziario. Partiamo dicendo che la chiave non è la paura di una pandemia, ma bensì il modo in cui la nostra società e la nostra industria reagisce a queste paure, dove i mass media svolgono ruolo abile strategico e fondamentale. Sicuramente essere obiettivi ed analitici permette una migliore comprensione.
Nello specifico bisogna considerare che le interruzioni nelle catene di approvvigionamento globali avranno inevitabilmente un grande impatto sulla produzione in tutto il mondo. Pechino ha praticamente chiuso l'intera economia industriale e rimettere in moto tutto sarà molto più difficile di quanto la maggior parte della gente pensi pertanto, le società statunitensi che fanno molto affidamento su parti provenienti dalla Cina saranno gravemente pressate. Circa questo non pensiamo solo ad Apple dal momento che è anche un grosso problema per macchinari elettrici, abbigliamento, ricambi auto, mobili, illuminazione ecc.
Il Giappone, la terza economia più grande del mondo.
Sebbene il virus non sia ancora molto diffuso in Giappone, molti casi sono concentrati nella prefettura di Aichi. La prefettura di Aichi è la sede di uno dei più grandi complessi produttivi del mondo, in particolare la Toyota Motor Corporation. Altra nota da evidenziare sono le Olimpiadi Tokyo, dove la pianificazione è costata anni di lavoro per non parlare degli investimenti. L'annullamento eventuale potrebbe essere un grande shock psicologico e un grande shock finanziario, soprattutto per il mercato azionario di Tokyo.
Nel sud della California, ci sono grandi strutture portuali. Long Beach e Los Angeles, per esempio, hanno due dei porti più trafficati della nazione. Una pressione potrebbe essere un altro punto di rottura per le catene di approvvigionamento per l'industria degli Stati Uniti.
Gli effetti completi di questa epidemia non sono ancora noti. Non è chiaro fino a che punto si diffonderà il virus, quali paesi saranno maggiormente colpiti o esattamente quanto durerà. Il CDC afferma che un vaccino è ancora lontano da 12 a 18 mesi, queste sono le stime degli esperti in materia.
Tornando ai mercati, circa il breve termine, gli investitori guardano alla Fed, nello specifico in merito al tema taglio tassi però questo potrebbe non bastare pertanto è altamente probabile che riprenderà la stampa di denaro (FunnyMoney). Da sottolineare che per quanto le manovre di politica monetaria possano cercare di sopperire alla situazione, restano incerti elementi come le interruzioni della catena di approvvigionamento e la chiusura delle fabbriche.
Avendo in gran parte ignorato Covid-19 mentre si diffondeva in Cina, i mercati finanziari globali hanno reagito fortemente nelle sessioni di mercato, specie quando il virus si è diffuso in Europa e Medio Oriente, alimentando i timori di una pandemia globale. Da allora, i rischi di Covid-19 sono stati valutati in modo così aggressivo tra le varie classi di attività che uno scenario di recessione nell'economia globale possa essere una conclusione scontata; analizzando le curve e i numeri già da un paio d'anni si poteva delinare uno scenario in questi termini, chiaramente contemplando un driver che avrebbe portato ad un peggioramento ed allo stato attuale compare questo CoronaVirus che in termini economici potrebbe essere una possibile conferma di tale scenario ipotizzato.
Visto e considerato la carenza d'informazione a livello specifico circa il nuovo Virus, in termini risolutivi di espansione ed altri utili elementi è lecito mantenere una visione larga, analizzando non solo il possibile scenario ipotizzato, ma anche aspetti ulteriori se non altro per avere una panoramica completa in entrambe le direzioni. In prima linea analizzando nello specifico bisognerà determinare se il calo del mercato abbia effettivamente già prodotto segnali di una recessione confermata e se ci sarà un impatto strutturale duraturo dalla "crisi" in atto, pertanto come premesso si necessitano ulteriori dettagli dal versante Virus in modo da interfacciarli con elementi di mercato.
Le proiezioni in base agli indici, specie in questo frangente sono meno affidabili rispetto a periodi più tranquilli, tenendo conto dell'alto tasso di speculazione e vendite allo scoperto. Indicativamente i modelli comparativi in base al PIL e similari si dimostrano più filtrati e veritieri seppur debbano comunque mantenere la curva preventiva per confermare ed introdurre lo scenario; come premesso le analisi in base a questi modelli filtrati mostravano ed attualmente confermano la possibile recessione, ma il dubbio resta dal momento che la carenza di ulteriori dettagli circa il driver configura una dubbia traiettoria della curva PIL in un momento in cui si parla di driver/ virus inconoscibile, così come gli elementi relativi all'eventuale efficacia degli sforzi di contenimento e le reazioni dei consumatori e delle imprese offriranno sicuramente una prospettiva più in linea con la situazione attuale.
Tralasciando questo aspetto e la premessa ci sono tuttavia elementi da analizzare esaminando attentamente i segnali di mercato in tutte le classi di attività, i modelli di recessione e di ripresa, nonché la storia di epidemie e shock, per raccogliere spunti sul percorso.
Il rapido e massiccio calo nei mercati finanziari globali potrebbe indicare che l'economia mondiale è sulla strada della recessione. Le valutazioni delle attività sicure sono aumentate drasticamente, con il premio a termine sui titoli di stato statunitensi a lunga scadenza che sono scesi ai minimi quasi record a 116 punti base negativi - ecco quanto gli investitori sono disposti a pagare per il porto sicuro del debito pubblico degli Stati Uniti. Di conseguenza, i modelli meccanici di rischio di recessione sono aumentati.
In merito a questo possiamo prendere le valutazioni delle attività a rischio, dove l'impatto di Covid-19 non è stato uniforme. Da un lato, gli spread del credito sono aumentati poco a livello indicativo suggerendo che i mercati del credito non prevedono ancora problemi di finanziamento. Le valutazioni azionarie sono notevolmente diminuite rispetto ai massimi recenti, ma va notato che sono ancora elevate rispetto alla loro storia a lungo termine e in larga scala; questo in accordo con il discorso correzione. Dall'altro lato, la volatilità ha segnalato la maggiore tensione con incremento, mettendo a intermittenza la volatilità implicita del prossimo mese alla pari con una delle principali dislocazioni degli ultimi 30 anni, al di fuori della crisi finanziaria globale.
Mentre i mercati finanziari sono un indicatore di recessione rilevante (causa), la storia dimostra che i mercati al ribasso e le recessioni non dovrebbero essere automaticamente integrati. In realtà, la sovrapposizione riguarda solo due mercati su tre degli Stati Uniti, in altre parole, uno su tre mercati bear è non recessivo. Negli ultimi 100 anni abbiamo contato sette di questi casi in cui i mercati al ribasso non coincidevano con le recessioni. Non vi è dubbio che i mercati finanziari ora attribuiscono un notevole potenziale dirompente a Covid-19 e che tali rischi sono reali. Ma le variazioni nelle valutazioni delle attività sottolineano la significativa incertezza che circonda questa epidemia e la storia ci mette in guardia dal tracciare una linea retta tra le vendite sui mercati finanziari e l'economia reale.
Come sarebbe una recessione indotta da Covid-19?
Sebbene il sentimento del mercato possa essere fuorviante, il rischio di recessione è reale. La vulnerabilità delle principali economie, compresa l'economia degli Stati Uniti, è aumentata poiché la crescita è rallentata e le espansioni di vari paesi sono ora meno in grado di assorbire gli shock. In effetti, uno shock esogeno che ha colpito l'economia degli Stati Uniti in un momento di vulnerabilità è stato lo scenario recessivo più plausibile per qualche tempo.
È anche utile categorizzare l'eventualità per delineare al meglio; le recessioni rientrano in genere in una delle tre categorie:
- Vera recessione: classicamente, questo è un ciclo boom CapEx che si trasforma in bust e fa deragliare l'espansione. Ma gravi shock esogeni della domanda e dell'offerta, come guerre, catastrofi o altre perturbazioni possono anche spingere l'economia reale in una contrazione. È qui che Covid-19 ha le maggiori possibilità di infettare il suo ospite.
- Recessione politica: Quando le banche centrali lasciano tassi di politica troppo elevati rispetto al tasso "neutrale" dell'economia, restringono le condizioni finanziarie e l'intermediazione del credito e, con un certo ritardo, bloccano l'espansione. Questo rischio rimane modesto, al di fuori dei tassi statunitensi gli altri sono già inferiori o addirittura negativi, mentre la Fed ha prodotto un taglio a sorpresa di 50 punti base. Oltre la risposta di politica monetaria, i ministri delle finanze del G7 hanno anche promesso un sostegno fiscale.
- Crisi finanziaria: Gli squilibri finanziari tendono ad accumularsi lentamente e per lunghi periodi di tempo, interrompendo l'intermediazione finanziaria e quindi l'economia reale. Ci sono alcune differenze marcate a livello globale, ma nell'economia critica degli Stati Uniti, i rischi di crisi finanziaria sono difficili da individuare. Alcuni analisti sottolineano la bolla del credito aziendale, come si è visto in emissioni significative e spread stretti. Tuttavia, si lotta con l'analogia subprime dell'ultima recessione; il credito aziendale né finanzia un boom dell'economia reale (come ha fatto il subprime con le abitazioni), né il debito è detenuto sui bilanci delle banche. Entrambi i fattori limitano il rischio sistemico di una potenziale riduzione del credito, sebbene questo rischio non possa essere completamente eliminato. È difficile vedere Covid-19 contribuire agli squilibri finanziari, ma lo stress potrebbe derivare dalle tensioni dei flussi di cassa, in particolare nelle piccole e medie imprese (PMI).
Unendo gli elementi e guardando questa tassonomia, comparando alla storia, ci sono alcune buone notizie nella classificazione dell'"economia reale". Sebbene idiosincratiche, le recessioni reali tendono ad essere più favorevoli delle recessioni politiche o di quelle indotte dalla crisi finanziaria, poiché rappresentano shock potenzialmente gravi, ma essenzialmente transitori della domanda (o dell'offerta). Le recessioni politiche, al contrario, possono essere gravi, a seconda della dimensione dell'errore. In effetti, la Grande Depressione è stata indotta forse dal più grande errore politico di sempre. E le crisi finanziarie sono il tipo più pernicioso, poiché introducono nell'economia problemi strutturali che possono richiedere molto tempo per essere corretti.
Qual è il percorso di recupero probabile?
Se le economie possono evitare la recessione o meno, il percorso di ritorno alla crescita sotto Covid-19 dipenderà da una serie di fattori, come il grado in cui la domanda sarà ritardata o scartata, da considerare anche se lo shock è veramente un picco oppure duraturo, o se ci sono danni strutturali, tra gli altri fattori. In accordo con questi dati ipotizziamo tre diversi scenari plausibili in questi termini.
- Questo scenario descrive il "classico" shock dell'economia reale, uno spostamento della produzione, ma la crescita alla fine riparte. In questo scenario, i tassi di crescita annuali potrebbero assorbire completamente lo shock. Anche se può sembrare ottimista nell'oscurità di oggi, pensiamo che sia plausibile.
- Questo scenario intermedio, evidenzia nello shock una persistenza, mentre il percorso di crescita iniziale viene ripreso, si verifica una perdita permanente di output. È plausibile per Covid-19? Lecito, ma come premesso si necessitano di ulteriori specifiche e prove del danno effettivo del virus per renderlo il caso base.
- Questo scenario è più gravoso perché per materializzarsi, bisognerebbe partire dal presupposto della capacità di Covid-19 di fare un danno strutturale significativo, cioè rompere qualcosa dal lato dell'offerta economica - il mercato del lavoro, formazione del capitale o funzione di produttività. Questo risulta allo stato attuale il meno probabile ma sicuramente lecito citarlo per completezza d'informazione.
Ora che grossomodo sono chiariti gli scenari, nonostante i molteplici dubbi sulle specifiche del Virus, una domanda che sorge spontanea: Ci saranno conseguenze economiche durature di Covid-19? Per capirlo, dobbiamo esaminare il meccanismo di trasmissione attraverso il quale la crisi sanitaria infetta l'economia. Se la tassonomia delle recessioni ci dice dove probabilmente il virus attacca l'economia, i canali di trasmissione ci dicono come il virus prende il controllo del suo ospite. Ciò è importante poiché implica impatti e rimedi diversi. Esistono tre canali di trasmissione plausibili
- Colpo indiretto alla fiducia (effetto ricchezza): una classica trasmissione di shock esogeni all'economia reale avviene attraverso i mercati finanziari (e più in generale le condizioni finanziarie) diventano parte del problema. Con la caduta dei mercati e la contrazione della ricchezza delle famiglie, i tassi di risparmio delle famiglie aumentano e quindi i consumi devono diminuire. Questo effetto può essere potente, in particolare nelle economie avanzate in cui l'esposizione delle famiglie alla classe di attività azionaria è elevata, come ad esempio gli Stati Uniti. Ciò richiederebbe un forte calo (più mercato ribassista che correzione) e un declino sostenuto.
- Colpo diretto alla fiducia dei consumatori: mentre le prestazioni dei mercati finanziari e la fiducia dei consumatori sono strettamente correlate, i dati a lungo termine mostrano anche che la fiducia dei consumatori può diminuire anche quando i mercati sono in rialzo. Covid-19 sembra essere un colpo diretto potenzialmente potente sulla fiducia, mantenendo i consumatori a casa, stanchi della spesa discrezionale e forse pessimisti a lungo termine.
- Shock dal lato dell'offerta: i due canali sopra indicati sono shock della domanda, ma esiste un rischio di trasmissione aggiuntivo a causa dell'interruzione dell'offerta. Quando il virus interrompe la produzione e disabilita i componenti critici delle catene di approvvigionamento, le lacune si trasformano in problemi, la produzione potrebbe arrestarsi, si potrebbero verificare furti e licenziamenti. Ci sarà un'enorme variabilità tra le economie e le industrie, ma prendendo come esempio l'economia degli Stati Uniti, pensiamo che ci vorrebbe una crisi piuttosto prolungata per far sì che ciò si ripercuota in modo significativo. Rispetto all'impatto sulla domanda, lo vediamo come secondario.
Le recessioni sono prevalentemente eventi ciclici, non strutturali. La crisi finanziaria globale è stata un evento ciclico negativo negli Stati Uniti, ma ha avuto uno sbalzo strutturale. L'economia è rimbalzata, ma la riduzione dell'indebitamento delle famiglie è un fenomeno secolare in corso: la volontà (e la capacità) delle famiglie di indebitarsi è strutturalmente compromessa e il danno collaterale, strutturalmente, è che i responsabili politici trovano molto più difficile spingere il ciclo semplicemente gestendo a breve termine tassi di interesse oggi.
In linea di massima la storia suggerisce che l'economia globale dopo una crisi come varia in molti modi significativi; questa in corso potrebbe essere un driver candidato in questo termini. Nel dettaglio:
- Eredità MICROeconomica: le crisi, comprese le epidemie, possono stimolare l'adozione di nuove tecnologie e modelli di business. L'epidemia di SARS del 2003 è spesso attribuita all'adozione dello shopping online tra i consumatori cinesi, accelerando l'ascesa di Alibaba. Dato che le scuole hanno chiuso in Giappone e potrebbero chiudersi plausibilmente negli Stati Uniti e in altri mercati, l'e-learning e l'e-delivery dell'istruzione potrebbero vedere una svolta? Inoltre, gli sforzi digitali a Wuhan per contenere la crisi tramite localizzatori di smartphone hanno effettivamente dimostrato un nuovo potente strumento di salute pubblica?
- Eredità MACROeconomica: sembra già che il virus accelererà i progressi verso catene di valore globali più decentralizzate; essenzialmente il virus aggiunge una dimensione biologica alle forze politiche e istituzionali che hanno spinto il modello di catena del valore pre-2016 in una direzione più frammentata.
- Eredità politica: le ramificazioni politiche non devono essere escluse, a livello globale, poiché il virus mette alla prova la capacità dei vari sistemi politici di proteggere efficacemente le loro popolazioni. Potrebbero essere esposte istituzioni fragili e innescati cambiamenti politici. A seconda della sua durata e gravità, Covid-19 potrebbe persino plasmare le elezioni presidenziali degli Stati Uniti. A livello multilaterale, la crisi potrebbe essere letta come un appello a una maggiore cooperazione o al contrario allontanare ulteriormente i centri bipolari del potere geopolitico.
In conclusione le intuizioni dei mercati finanziari e la storia di analoghi shock possono essere un utile modello comparativo, allo stato attuale i mercati finanziari stanno attualmente riflettendo una grande incertezza. Una vasta gamma di scenari rimane plausibile.
Il consiglio è sempre quello di basarsi su solide analisi che prendono in considerazione molteplici elementi e valutano la big picture per poter al meglio interfacciare ogni elemento di ogni comparto. Concentrarsi anche sui segnali di fiducia dei consumatori tenendo conto che l'impatto non sarà uniforme e le conclusioni saranno specifiche per i diversi settori.
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