Tendenza Macro Mercati

Southwest tornerà a volare?

05 June, 2020


Southwest Airlines Co. è una delle tre più grandi compagnie aeree negli Stati Uniti. Con 747 aerei nella flotta, Southwest serve più di 100 destinazioni in 40 stati degli USA, e alcune destinazioni internazionali come Porto Rico, Mexico, Jamaica, Bahamas, Aruba, Repubblica Dominicana, Costa Rica, Belize, Cuba, e le isole Cayman. Con $20 miliardi di fatturato, LUV ha trasportato più di 160 milioni di passeggeri nel 2019 ed è l’airline con più partenze giornaliere al mondo e che muove il maggior numero di passeggeri negli Stati Uniti.
Con l’arrivo del coronavirus, e relativo crollo nella domanda di voli, l’azione è precipitata del 60% in due mesi da $58 a $23, prestazione comunque migliore del settore in generale, sceso del 65/70% in media.


Business model

Southwest è stata la prima compagnia aerea al mondo ad essere classificata come low cost. Ha effettivamente inventato il settore delle compagnie low cost negli anni ‘70, e da allora è sempre stata profittevole; LUV detiene infatti il record di profittabilità nell’industria, 47 anni consecutivi di utili positivi ed ha attraversato con successo crisi, attentati terroristici e calamità naturali.
La struttura low cost è costruita su tre pilastri: [1] utilizzo di un modello “Point to Point” rispetto ad un modello “Hub and Spoke” che permette di essere più flessibili nella pianificazione delle rotte e di essere più efficienti con il carburante, [2] l’uso di un solo tipo di aerei, in particolare i Boeing 737, che permette di essere più efficienti con i piloti e l’equipaggio (un solo tipo di addestramento), sulla manutenzione e sull’organizzazione e infine [3] massima efficienza operazionale nella gestione degli impiegati, che rappresentano il costo maggiore per ogni compagnia aerea.
Ecco un grafico che rappresenta i CASM ex. fuel, cost per available seat mile ex. fuel, cioè i costi che servono per far volare un passeggero per una miglia, escludendo il carburante:


La linea gialla rappresenta la media del CASM ex fuel di Delta, United e American. La linea grigia rappresenta la media tra Alaska, JetBlue, Virgin America e altre. La linea blu rappresenta Southwest. La linea azzurra rappresenta alcuni operatori regionali come Spirit, Allegiance e Frontier.
Un altro punto di forza di Southwest è il servizio clienti, come dimostrato dal numero di passeggeri che hanno inoltrato una lamentela al Department of Transport, DOT, nel 2019; 0.33 passeggeri per ogni 100,000 trasportati:


Southwest è stata premiata per tre anni consecutivi come la compagnia aerea con il migliore customer. Un altro vantaggio di LUV è quello di operare il 95% dei voli internamente agli Stati Uniti, avendo quindi un vantaggio nel momento della riapertura dell’economia. I voli nazionali riprenderanno molto prima rispetto a quelli internazionali, forniti da Delta, United e American. Southwest è anche la più grande compagnia aerea interna agli Stati Uniti, come rappresentato dal grafico:


Il grafico rappresenta il numero di mercati, tra i 50 più grandi negli Stati Uniti, dove la specifica compagnia aerea ha la maggioranza della market share.

Balance sheet e rischi

Il più grande rischio che ad oggi colpisce tutte le compagnie aeree è il fallimento: con [1] il fatturato crollato del 95% per compagnie come Southwest che operano solamente all’interno degli Stati Uniti, percentuali più elevate per compagnie come Delta, United e American che operano anche internazionalmente, [2] ma, a causa della natura stessa di una compagnia aerea, molti costi sono fissi, come la manutenzione degli aerei, spese amministrative e impiegati, portando l’intera industria a bruciare circa $10 miliardi ogni mese.
Unendo queste due condizioni, di fatturato ridotto ed alti costi fissi, possiamo capire come il rischio di fallimento sia la preoccupazione maggiore. Per capire davvero quali siano le probabilità di un fallimento dobbiamo guardare al balance sheet.
Moltissime compagnie aeree si sono mosse negli ultimi due mesi per raccogliere finanziamenti attraverso debiti, vendita di azioni, e aiuti dal governo federale (se ricevuti, impediscono alle airlines di licenziare dipendenti fino a Settembre 2020). Questo il bilancio di Southwest, a Marzo 31 2019:


Già a Marzo 2019, Southwest si presentava con un ottimo bilancio, ma quasi sicuramente non abbastanza per far fronte alla crisi portata dal Covid-19. Da allora, il management ha cercato di raccogliere quanta più liquidità possibile, arrivando al 5 di Maggio con un totale di $15,400,000,000 in liquidità. Ecco la rappresentazione grafica:


Partendo da $5,545,000,000 di cash a inizio trimestre, il 31 Marzo, LUV è arrivata al 5 di Maggio con un totale di $15,400,000,000, attraverso la vendita di azioni ($2.2 miliardi), aiuti federali per pagare i dipendenti attraverso il programma PSP ($3.2 miliardi), aumento della credit facility ($700 milioni), vendita di obbligazioni convertibili ad un tasso di interesse del 1.250% ($2.2 miliardi), e infine vendita di unsecured debt ($2 miliardi). Assumendo un cash burn giornaliero di $35 milioni, come quello di inizio Maggio comunicatoci dal management: $15,400,000,000 (liquidità disponibile) / $35,000,000 (cash bruciato giornalmente) = 440 (giorni di sopravvivenza) Utilizziamo poi un margine di sicurezza del 30%, per tenere in considerazione imprevisti ed eventuali errori di calcolo: 440 (giorni di sopravvivenza) * 0.70 (margine di sicurezza) = ~300 (giorni di sopravvivenza, aggiustati). Dal 5 Maggio, avanziamo di 300 giorni, e arriviamo al 1 Marzo 2021. Southwest ha abbastanza liquidità, teniamo a mente il margine di sicurezza del 30%, per sopravvivere fino a Marzo 2021 ritenendo che effettui il 5% del fatturato del 2019 (in linea con Aprile 2020).

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